A colpi di parole, in scatola.

Questa sfida l’ho trovata girovagando per blog. Lanciata da Giulia De Nuccio, appassionata di teatro e amante della scrittura. Una donna devota all’arte in tutte le sue espressioni.

In attesa di una nostra imminente collaborazione (per ora mi fermo qui), ho accettato di candidarmi a questa nuova “scazzottata”: 

Un mini racconto di max 20 righe. 
Tema: ATTESA DI UN EVENTO 
Durata: dal 2 maggio al 31 maggio 2015
Di seguito il mio racconto. Vi invito a leggere gli altri direttamente sul  blog di Giulia – mini sfida.

Un sorriso pulito.

Alessia sedeva sul muretto, quando il taxi parcheggiò sul lato opposto della strada. La ragazza si chiese se il conducente avesse lavato gli interni dell’auto e attaccato allo specchietto un profumo agli agrumi.

L’uomo alla guida abbassò il finestrino. Una sigaretta gli pendeva dalle labbra, fece per accenderla. Strizzò gli occhi come se cercasse qualcosa nel buio, lì dov’era il muretto. «Sono qui», sussurrò Alessia. L’uomo fu colto da un brivido e gettò la sigaretta fuori dal finestrino. Sollevò il colletto della camicia e la croce tatuata sparì.

Una donna comparve da dietro un angolo, si accorse del taxi, affondò le mani nel cappotto e si fermò a guardare l’uomo. Il volto di lui era illuminato dalla luce di un lampione.

L’uomo scese dalla macchina. Alessia notò che indossava abiti nuovi e si era tagliato i capelli. Non tremava, le spalle erano basse e il mento alto. Camminò incontro alla donna, fiero come chi ha appena ritrovato il coraggio di affrontare l’esistenza.

«Il taxi», disse lei, «esiste davvero».

L’uomo sorrise. Di un sorriso pulito, pensò Alessia.

La mano della donna sfiorò la guancia di lui. «E la droga?» chiese lei.

«La mia droga sei tu», rispose l’uomo.

Alessia si morse il labbro per non piangere e si alzò dal muretto. Un ragazzo che correva sullo stesso marciapiede la trapassò e proseguì la sua corsa indisturbato. Non ci si si sarebbe mai abituata. Per fortuna c’erano i gatti. Loro la vedevano, anche se non si spiegava il perché.

Diede un ultimo sguardo a sua madre e suo padre. Soffiò loro un bacio dal palmo della mano e si lasciò avvolgere dall’eternità. Era pronta.

A. G.


4 pensieri riguardo “A colpi di parole, in scatola.

    1. Grazie per i consigli che mi dai e il supporto morale. Il tempo che mi dedichi è prezioso, so che non ne hai da sprecare, perciò ricambio con la promessa di farne buon uso.

Scrivi una risposta a newwhitebear Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.