Si sente dire spesso quanto ci sia da imparare dai bambini e ne ho avuto prova, durante il mio intervento al concerto della tribute band al cantante fiorentino Marco Masini.
Quando parli a un bambino, qualsiasi cosa tu stia dicendo, che comprenda o meno, condivida o non, lui ascolta, in silenzio. Alla fine, sceglie, se conservare il messaggio o voltarti le spalle. E’ l’istinto incondizionato dei piccoli.
Mentre il mio caro amico, Malcom Raffaello -voce della tribute band Il niente– apre la serata e avvia la proiezione dei booktrailer del romanzo, c’è chi si lamenta del cibo, troppo freddo, troppo caldo, chi si dispera per un’unghia spezzata, chi decide che -proprio quello!- è il frangente ideale per ridurre il tempo che gli resta a questo mondo e fumare una sigaretta, chi -da non credere- mi picchietta sulla spalla per dirmi “puoi dire in cucina che voglio da mangiare e… dei coltelli, grazie!” -Chissà come reagirà mamma, quando le dirò che il suo grazioso tubino elegante e’ stato scambiato per una grembiule.- Sono certa che l’ospite affamata non abbia compreso quanto la mia umiltà nel soddisfare le richieste servisse a sottolineare le sue mancanze.
I minuti scorrono, le luci sono spente, la proiezione prosegue senza pubblico, la band freme d’impazienza, siamo in ritardo.
Mi trema la voce, quando inizio a parlare, emozione, poca, amarezza, tanta. In prima fila un ospite si accascia, inscenando un colpo di sonno. Mani si agitano, così come i culi sulle sedie. “Stringi, stringi, non c’è tempo”, la mia abitudine a parafrasare mi porta a tradurre in: “…non gliene frega a nessuno”.
La serata procede in salita. La band occupa il palco e il pubblico mostra grande entusiasmo. Il mio timore, che qualcuno lobotomizzasse i clienti all’ingresso, sfuma.
Resto fino alla fine, perché la band merita davvero, perché Malcom Raffaello è un amico e un sostenitore, perché Rio Palmieri -chitarrista- del gruppo- ha chiesto di avere due copie dei miei romanzi e perché così deve essere: fino alla fine, che sia un fiasco o un successo.
E nonostante tutto la mia partecipazione non è così terribile. Lo capisco quando Cristina Colangelo -compositrice e cantautrice- viene a stringermi la mano, augurandomi buona fortuna, così come Francesco – Cooperativa autori, Ricky Guglielmi –Ass. Nazionale Cantanti– e Lina -titolare del SoleLunaClub-.
A loro e a chi ha scelto d’andare via, dopo aver ascoltato, un grazie di tutto cuore, per aver conservato l’incondizionata educazione dei bambini.